Dopo aver letto dell’ennesimo evento o azione con finalità turistica finanziati con danaro pubblico provo a capire perché alcuni pochi e utili elementi non vengano evidenziati.

Il primo è di natura strettamente informativa (e quindi giornalistica) perché da lettore/cittadino avrei grandissimo piacere di vedere semplicemente evidenziata l’entità del finanziamento, pochi semplici numeri con il simbolo dell’euro davanti.

Il secondo è legato invece ai banalissimi numeri: sarebbe utile avere i dati a valle dell’evento o azione per valutarne il ritorno dell’investimento, al di là della narrazione che privilegia gli ormai stantii termini come valorizzazione, promozione, destagionalizzazione e via banalizzando.

I numeri, questo conta.

Perché solo con i numeri possiamo valutare se quel danaro sia stato investito in maniera intelligente, utile e in linea con le attese, se ha senso continuare da decenni a finanziare trasmissioni TV, redazionali sulla stampa straniera, volantini sugli aerei, poster e campagne web per non avere nessun tipo di riscontro sull’attività svolta.

Possiamo così scoprire se ha senso finanziare eventi minori che hanno il solo scopo di fare baldoria nella comunità che li ospita.

Possiamo così scoprire se ha senso sponsorizzare lo sport come veicolo di promozione al di là della impalpabile reputazione e vanità.

Sarebbe ora di pretenderli, questi numeri.

Perché solo così possiamo valutare compiutamente visione, strategia e azione e non come consuetudine su astratti ragionamenti accettabili solo nelle chiacchiere al bar.

Se il turismo vuole diventare adulto ed essere affrontato come un comparto industriale inizi a ragionare come tale: non credo che in un piano industriale di una azienda si leggano parole come ottimo, incoraggiante, ragguardevole, prestigio senza poi farli seguire da scarni numeri che quantificano investimenti, fatturati, dividendi.

Questo non significa che alcune azioni non possano essere in perdita economica ma che queste siano corroborate dai numeri e magari, se di investimenti sociali, economici e culturali si tratta, che non vengano più trattati come investimenti turistici.

Perché altrimenti la politica del turismo Tapioco come se fosse antani con la destagionalizzazione prematurata con la sinergia a destra ce la meritiamo tutta.

insopportabile

Ne ho le scatole piene, ma con eleganza.

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